Diretta al Pilastro della Guaita

Repubblica di San Marino

MONTE TITANO – Parete Est/Nord/Est

DIRETTA AL PILASTRO DELLA GUAITA

NOTE. Si riporta qui di seguito l’articolo, di presentazione alla relazione pubblicata sul numero di Settembre-Dicembre del 1999 del Notiziario della Sezione del CAI di Rimini, all’indomani dell’apertura della via. Quell’apertura, per molti aspetti, fece un certo scalpore, segnò anche l’inizio di una “nuova epoca” di aperture di nuove vie di roccia sulle pareti del versante Est/Nord/Est del Monte Titano, in quegli anni, pareti in gran parte ancora inesplorate.

Sarà una classica? Stiamo parlando della nuova via di roccia aperta nella primavera di quest’anno dai soci Mauro Campidelli e Loris Succi. I positivi commenti espressi dalle prime cordate che l’hanno ripetuta lasciano pensare di si. In effetti si tratta di una bella via, unica nel suo genere, poiché dal borgo sovrastante il campo sportivo di Borgo Maggiore raggiunge la cima del Monte Titano in prossimità del Castello della Guaita seguendo l’evidente pilastro su cui è stata costruita la fortezza. La via è stata aperta interamente dal basso utilizzando chiodi a fessura, dadi e friend nei primi due tiri; in quelli successivi è stato utilizzato inoltre anche un pianta-spit manuale. La chiodatura è stata successivamente “rinforzata”, durante le ripetizioni effettuate dagli stessi apritori, con spit da 10 mm, catene ed anelli di calata alle soste; spit da 10 mm in via. Il risultato di tutto questo lavoro è stato una chiodatura mista, generosa e rassicurante. L’arrampicata è continua, i pochi terrazzini erbosi non compromettono l’eleganza di questo itinerario. Abbinato alla discesa lungo la “Via Normale” parzialmente attrezzata, opera degli stessi autori, che si prende alla Palestra Marino sotto la Torre della Cesta sempre versante est, si completa un itinerario “alpinistico” veramente interessante ed unico nella zona.

Il Gruppo Alpinistico della Sezione CAI di Rimini

Schizzo della Via

Gruppo montuoso: Monte Titano (749 metri)
Cima: Pilastro della Guaita (738 metri)
Versante e via di salita: EST – Diretta al Pilastro della Guaita.
Aperta dal basso in più riprese nel 1999
Grado di difficoltà: Fino al 6a+ / A0 con un passo di 7a / A1. Sostenute nei primi 3 tiri, poi più facile, III / IV con passaggi di IV+
Lunghezza della via: 160 metri
L1 = 27 metri V+, un passaggio di 6a / AO
L2 = 23 metri V, passaggio di V+
L3 = 40 metri 6a+ sostenuto, un pass. di 7a / A1
L4 = 30 metri III / IV, passaggio di IV+
L5 = 40 metri III / IV, passaggio di IV+
Materiale: Casco, corda da 50 metri, 18 rinvii, staffe.
La via è completamente attrezzata con spit da 10 mm e chiodi.
Le soste sono attrezzate con spit da 10 mm, catene e anelli di calata.
Avvicinamento: Da Rimini, giungendo a Borgomaggiore, si svolta a sinistra seguendo la strada sottomontana e, superato il campo da calcio, dopo poco si parcheggia sulla destra di fianco ad un muro di contenimento. Alla fine di detto muro (ometto) inizia il sentiero che con ripide svolte giunge alla base del pilastro della “Via Lunga”; dopo aver superato quest’ultimo seguire a destra l’evidente traccia di sentiero che in leggera salita si inoltra nel bosco. Dopo pochi minuti si incontra a sinistra la traccia di sentiero proveniente dalla base del pilastro della Torre della Cesta. Proseguire diritto in piano lungo il bellissimo sentiero che taglia a mezzacosta la base della parete est del monte Titano. A circa metà percorso bellissima vista in alto a sinistra della Torre della Guaita. Dopo aver scavalcato uno spigoletto proseguire ancora in piano per cinque minuti fino a raggiungere la base del pilastro della Torre della Guaita (da questo punto non visibile!) dove si trova l’attacco della via. Ometto e scritta alla base.
1° Tiro Alzarsi per qualche metro in verticale su parete verticale articolata e raggiungere un liscio diedrino, superarlo vincendo un piccolo strapiombo (passaggio difficile!) ed uscire a sinistra. Ancora in verticale poi di nuovo traversare a sinistra (difficile passaggio su pancetta aggettante!) e raggiungere il filo di uno spigolo fessurato. Seguirlo fino a raggiungere la sosta posta alla base di un pilastrino solcato a sinistra da una larga fessura.
27 metri. V+ un passo di 6a/A0. Sosta su spit.
2° Tiro Salire in verticale a destra della fessura fino a raggiungere un comodo punto di riposo. A questo punto salire a sinistra l’evidente diedro leggermente appoggiato. Al suo termine uscire a destra con un difficile passaggio e guadagnare la sosta alla base di un grande scudo di roccia imbragato con cavi d’acciaio.
23 metri. V- passi di V+ / A0. Sosta su spit.
Dal comodo punto di riposo è anche possibile (variante più difficile!) obliquare a destra e con un difficile passaggio andare a prendere un diedro verticale e fessurato (molto bello!) che porta alla stessa sosta. V+ con un passo di 6b / A0.
3° Tiro Traversare a destra su placca verticale, povera di appigli, e superare uno strapiombo (il passaggio più difficile di tutta la via se effettuato in libera!) alla base di un bellissimo diedro fessurato, verticale, a tratti strapiombante che va salito (difficoltà continue e sostenute!) fino a raggiungere un comodo punto di riposo. Continuare ancora in verticale con difficoltà sempre sostenute, ma meno continue, e raggiungere un comodo punto di riposo (possibilità di spezzare il tiro utilizzando una sosta per calata in doppia!). Proseguire nel diedro fessurato e superare con bellissimo passaggio in laterale una caratteristica placca fessurata strapiombante con buchi. Scalare ora la facile paretina gradinata che dopo pochi metri porta al comodo punto di sosta.
40 metri. 6a+ sostenuto con un passo di 7a / A1. Sosta su spit. Visibile in alto la Torre della Guaita.
4° Tiro Salire ora il diedrino sopra la sosta e non appena possibile scavalcare a destra uno spigoletto. Salire ora la placca (attenzione erba e detrito!) che porta ad un terrazzino erboso alla base di una placconata verticale di roccia grigia e articolata. Salirla con divertente arrampicata fino al suo termine quindi traversare a sinistra su cengetta aggettante fino a raggiungere la fessura camino che porta alla sosta.
30 metri. III / IV+. Sosta su albero.
È anche possibile salire direttamente alla sosta senza raggiungere la fessura camino. Variante poco protetta! Clessidra con cordino poco affidabile!
5° Tiro Superare una facile paretina verticale poi un diedro fessurato. Con difficile passaggio guadagnare un canalino con blocchi apparentemente instabili. Seguirlo a sinistra fino al suo termine, superare una placchetta aggettante ma appigliata, proseguire quindi per facili gradoni e raggiungere una sosta utilizzata soprattutto per eventuali calate. A questo punto è possibile proseguire in direzione di un alberello alla base del muro di cinta della Torre della Guaita (uscita originale e non più seguita!), oppure (variante di uscita divenuta classica!) dopo pochi metri superare a sinistra con un passaggio delicato una placchetta di roccia giallastra e seguire una rampetta (attenzione ad un blocco instabile!!!) che porta alla base del diedro di uscita in prossimità della cima.
40 metri. III / IV+. Sosta su spit con catena.
Discesa: In corda doppia lungo la via utilizzando le soste che sono tutte attrezzate con catena e anelli di calata ma alquanto laboriose, con corda singola sono necessarie 7 doppie! Oppure, consigliabile, dall’uscita scendere sul versante ovest per circa 10 metri su facili rocce fino al camminamento turistico di cresta; prendere a sinistra e seguirlo fino ad oltrepassare la Torre della Cresta, ancora a sinistra per il sentiero che porta alla Palestra Marino; di qui guardando il mare a destra inizia il sentiero parzialmente attrezzato della “Via Normale” alla Torre della Cesta che riporta alla Strada Sottomontana ripassando alla base del pilastro della Via Lunga. 20 minuti.
È anche possibile scendere alla stazione superiore della funivia, attraversare il centro storico di San Marino e percorrendo lo stradello pedonale della costa dell’Arnella raggiungere Borgo Maggiore. Questa soluzione è consigliabile se si utilizza il Sentiero della Rupe che parte da Borgo Maggiore e attraversa a mezza costa il versante est del Monte Titano raggiungendo l’attacco della via in 15 minuti.

Le informazioni riportate su questo sito sono da ritenersi indicative e soggette a possibili cambiamenti legati alla natura stessa della montagna. La Sezione del CAI di Rimini declina ogni responsabilità nell’utilizzo delle informazioni contenute nel sito stesso e nell’ascensione degli itinerari proposti, in quanto l’attività alpinistica è una scelta personale e responsabile. Spetta ad ogni arrampicatore verificare la solidità degli appigli e delle protezioni presenti oltre alle proprie capacità tecniche.