Direttissima dal Pilastro della Cesta

Repubblica di San Marino

MONTE TITANO – Parete Est/Nord/Est

DIRETTISSIMA AL PILASTRO DELLA CESTA

NOTE. Si riporta qui di seguito l’articolo, di presentazione alla relazione pubblicata sul numero di Maggio-Agosto del 2000 del Notiziario della Sezione del CAI di Rimini, all’indomani dell’apertura della via. Questa apertura, avviene l’anno dopo l’apertura della “Diretta al Pilastro della Guaita”.

Una nuova, splendida via di roccia è stata aperta dai soci Matteo Forlivesi, Mauro Campidelli e Loris Succi sulla parete Est/Nord/Est del Monte Titano. L’itinerario si sviluppa sull’evidente pilastro sottostante la Torre della Cesta ed esce sulla terrazza nei pressi dei fari che la illuminano, di fronte alla “Palestra di Roccia Marino”. Tranne l’ultimo tiro di dieci metri sul quale era già presente una vecchia e parziale chiodatura, la via è stata aperta dal basso utilizzando la normale dotazione alpinistica ed un pianta-spit manuale; le soste sono attrezzate con catene ed anelli di calata; necessaria una corda da 60 metri per le eventuali doppie.

Il Gruppo Alpinistico della Sezione CAI di Rimini

Schizzo della Via

Gruppo montuoso Monte Titano (749 metri)
Cima Pilastro della Cesta (730 metri)
Versante e via di salita EST – Direttissima al Pilastro della Cesta
Aperta dal basso, in più riprese, nel 2000 da Matteo Forlivesi, Loris Succi e Mauro Campidelli
Grado di difficoltà Fino al 6b / A0
Lunghezza della via 110 metri
L1 = 30 metri IV+ passi di V
L2 = 30 metri V+ un passo 6b / A0
L3 = 20 metri V+ sostenuto
L4 = 20 metri V+ un passo di VI
L5 = 10 metri IV un passo di VI
Materiale Casco, corda da 60 metri (per eventuali calate), 13 rinvii, eventualmente una staffa.
La via è completamente attrezzata con spit da 10 mm e chiodi.
Le soste sono attrezzate con spit da 10 mm e catene.
Avvicinamento Da Rimini, giungendo a Borgomaggiore, si svolta a sinistra seguendo la strada sottomontana e, superato il campo da calcio, dopo poco si parcheggia sulla destra di fianco ad un muro di contenimento. Alla fine di detto muro (ometto) inizia il sentiero che con ripide svolte giunge alla base del pilastro della “Via Lunga”; si prende a destra l’evidente sentiero che sale nel bosco ed appena si fa pianeggiante prendere a sinistra salendo in breve alla base delle rocce (15 minuti). L’attacco della via si trova all’estrema sinistra del pilastro. Più a destra vi sono due monotiri di 25 metri ognuno. Quello più a destra rappresenta il primo tentativo di apertura della via, arenatosi contro una fascia di rocce instabili.
1° Tiro Salire il diedro fessurato uscendo a destra superando uno strapiombino. Superare la caratteristica placca solcata da tre fessure verticali spostandosi prima sulla destra poi di nuovo a sinistra raggiungendo il filo dello spigolo del pilastro. Ora di nuovo in verticale su parete articolata superare con difficile passaggio un diedrino leggermente strapiombante. Seguire ora la facile rampetta che in breve porta alla comoda sosta.
30 metri. IV+ con passaggi di V. Sosta su spit con catena.
2° Tiro Proseguire in verticale per una decina di metri su placca poco lavorata fino a rimontare sulla destra in prossimità dello spigolo un comodo terrazzino. Salire ora sulla destra dello spigolo per una decina di metri, quindi con un aereo passaggio (bellissimo!), girare lo spigolo e portarsi alla sua sinistra entrando in un diedro fessurato strapiombante. Superare in qualche maniera lo strapiombo (il passaggio più difficile di tutta la via!) e ritornando di nuovo sullo spigolo si guadagna un terrazzino, comodo punto di sosta alla base di un bellissimo diedro verticale.
30 metri. V+ con un passo di 6b / A0. Sosta su spit con catena.
3° Tiro Scalare in bella arrampicata il diedro fessurato andando a sostare al suo termine, a destra su una esile cornice alla base di uno strapiombo.
20 metri. V+ sostenuto. Sosta su spit con catena.
4° Tiro Superare lo strapiombo sulla sinistra e raggiungere un’esile cornice. Obliquare a destra per 3 metri e vincere uno stapiombo solcato da una profonda e larga fessura. Proseguire ora in placca verticale ma articolata superando sulla sinistra un ultimo strapiombo apparentemente difficile. Un breve e facile canalino ci porta su un’ampia terrazza, comodo punto di sosta.
20 metri. V+ sostenuto con un passo di VI. Sosta su albero.
A questo punto è possibile abbandonare la via salendo per tracce nel bosco raggiungendo in pochi minuti la palestra di roccia della seconda Torre.
5° Tiro Dal terrazzo salire la breve placca che porta alla base di una paretina aggettante sotto la cima del pilastro. Traversare a sinistra fin dove è possibile e vincere con passaggio atletico in massima esposizione lo strapiombo. Siamo sulla terrazza sommitale del pilastro.
10 metri. IV con un passo di VI. Sosta su fittone.
Discesa: È conveniente utilizzare il sentiero parzialmente attrezzato che si prende a sinistra pochi metri prima di raggiungere la palestra di roccia Marino, sotto la seconda Torre; in pochi minuti si giunge alla base del pilastro della “Via Lunga” e da qui in breve alla Strada Sottomontana dove si parcheggia l’auto.

Le informazioni riportate su questo sito sono da ritenersi indicative e soggette a possibili cambiamenti legati alla natura stessa della montagna.La Sezione del CAI di Rimini declina ogni responsabilità nell’utilizzo delle informazioni contenute nel sito stesso e nell’ascensione degli itinerari proposti, in quanto l’attività alpinistica è una scelta personale e responsabile. Spetta ad ogni arrampicatore verificare la solidità degli appigli e delle protezioni presenti oltre alle proprie capacità tecniche.